sabato 5 dicembre 2009

Il problema dell'immigrazione e della cultura di un paese

Cari amici,
prendo spunto da una mail che mi ha mandato un'amica relativamente ai commenti di un Ministro di uno stato estero sulla situazione dell'immigrazione nel loro paese per riportare e commentare alcuni concetti che mi sembra che ben si adattino anche a noi.

Forse siamo andati un po' oltre l'eccesso nel preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura.
La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.

La nostra lingua ufficiale è l'ITALIANO, non lo spagnolo, il libanese, l'arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua.

Di conseguenza, chi desidera far parte della nostra società, forse è il caso che ne impari la lingua.
La maggior parte degli Italiani crede in Dio.
Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d'influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato.
E' quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole nella forma del crocefisso.
Se Dio offende individui che praticano altre religioni, suggerirei loro allora di prendere in considerazione un'altra parte del mondo come paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura.

Noi accettiamo tutte le credenze senza fare domande.
Tutto ciò che domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE, la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA.
E offriamo a tutti la possibilità di approfittare di tutto questo.

Ma se taluni non fanno altro che lamentarsi, prendersela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora li incoraggio fortemente ad approfittare di un'altra grande libertà italiana :
IL DIRITTO AD ANDARSENE.

Se qualcuno non è felice qui, allora che parta.
Non abbiamo forzato nessuno a venire in Italia, ci è stato chiesta ospitalità o asilo e gli sono stati dati.
Allora che tutti rispettino il paese che li ha accettati.

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