martedì 8 luglio 2008

Parliamo di sicurezza


In questo periodo la sicurezza è certamente un argomento sensibile per tutti noi.
Immigrazione illegale, malavita organizzata e, nel nostro piccolo tanti furti in appartamento e tanti furti auto (in aumento proprio in Italia).
Già, il nostro bel Paese è quello in cui vengono rubate più auto rispetto a quelle in circolazione : 32 all'ora, il 7 per mille dei circolanti dal 2006 rispetto ai 5,8 del 2003.
E poi ci sono gli scippi e le rapine in appartamento.
Lo sapete che la maggior parte delle rapine avvengono nelle ore del pomeriggio tra le 15.30 e le 17.30 ?
Eppure tutti noi temiamo ovviamente di più quelle perpetrate durante la notte, perchè spaventati giustamente dall'idea di trovarsi qualcuno in casa nel buio.
E così si corre ai ripari : porte blindate, grate da carcerati alle finestre, impianti d'allarme, armi.
La sicurezza è il mio settore da oltre 10 anni e prossimamente vi darò qualche indicazione concreta su come proteggervi in casa o in villetta, su cosa chiedere a degli operatori di settore, su come avere una protezione affidabile perchè a parlarne soltanto del problema non si risolvono le esigenze concrete dei cittadini, la principale delle quali è : "Come mi posso proteggere ?".
Intanto dobbiamo però prendere atto che numerose norme, da taluni talvolta tacciate come incostituzionali o fasciste, sono però dei procedimenti ormai necessari per "limitare i danni" di una politica di ingresso troppo permissiva, fatta dai soliti falsi perbenismi di chi arriva a giustificare anche un omicidio con il classico : "poverino, la famiglia disagiata, una vita rovinata..."
Tutto accettabile, ma chi ha sbagliato paghi e poi, se non accetto e clandestino, se ne torni a casa.
Su questo mi spiace, ma mi trovate d'accordo.
Prima viene la protezione delle nostre famiglie e dei nostri figli e poi la tutela di coloro che, a mio parere, i propri diritti li hanno persi nel momento in cui hanno deciso di mettersi fuori dalla legge.
Fatemi avere i vostri commenti, magari direttamente su blog, invece che via email, così apriamo magari una discussione più ampia.

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